Avete 5-6 patate vecchiotte e non sapete cosa farci? Avete comprato affettati e formaggio in abbondanza che lanciano l'ultimo disperato urlo per richiamare la vostra attenzione prima di finire duri e secchi? Avete latte e uova? Si, li avete, ingredienti immancabili di qualunque cucina con i requisiti minimi di decenza...
Bene, avete un buonissimo gattò di patate, in potenza... Per avercelo in atto, mentre fate bollire le patate e le uova, sminuzzate gli affettati e un pezzo di formaggio tenero ma non molle (che so, una provola). Pelate le patate e passatele nello schiacciapatate (che è un'attività divertentissima!) e mischiate con metà dello sminuzzato, un po' di latte per ammorbidire e alleggerire e, se lo ritenete necessario, un uovo sbattuto. Disponete uno strato l'impasto in una teglia dell'altezza di metà teglia, sopra fate uno strato di sminuzzato più le uova sode a pezzetti e sopra ancora un ultimo strato di impasto di patate.
Spolverate in superficie con pangrattato e mettete in forno già caldo... Onestamente non mi ricordo quanto caldo, fate circa 200°...
Non mi ricordo neanche quanto tempo deve cuocere... Fate 45 minuti e poi andate ad occhio, osservando la doratura della superficie.
Alla fine sarà comunque buonissimo da mangiare a qualsiasi temperatura, latitudine e altitudine!
Beccatevi 'sta "botta de curtura", amici: prima che mi colmiate di commenti su come si scrive gattò, sappiate che si scrive gattò, la forma italianizzata del gateaux (torta) francese...
Beccatevi un consiglio di vita, amici: diffidate da chi fa il gattò di patate con il purè in scatola, qualcosa non quadra!
... e soprattutto ungete la teglia prima di disporre il primo strato di impasto :-)
RispondiEliminaIndispensabile aggiunta di Vale...! Grazie!
RispondiEliminaInfatti, dopo il pranzo col "gattò" si può prendere un italianissimo "tè" delle cinque ;-)
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