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13/104 è il numero magico, e ora? E ora è tutto da scoprire, sicuramente il meglio arriva da adesso in poi... Buona lettura!


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domenica 16 giugno 2013

Happy! End...?

Siamo la generazione del "tutto ha un inizio e tutto ha una fine", abituati a ragionare su lavori a tempo, con scadenza tipo buone mozzarelle. E così oggi, che si è ufficialmente concluso un progetto di lavoro, dovrebbe essere un giorno qualunque.
In realtà, sarà perché ci ho lavorato per lungo tempo, ma forse più probabilmente perché ho messo tanto di me in questo lavoro - non solo competenze e conoscenze, ma soprattutto aspettative, passione, interesse, forza, tempo - un giorno qualunque non lo è per niente.
È piuttosto un giorno di ricordi e di risate, di consapevolezza del tanto lavoro svolto, di "si poteva fare meglio" (come talvolta recito monotona nella mia mente) e "angoli della mente che diventano curve nella memoria" (come molto più poeticamente canta Francesco De Gregori).
Di ritorno a casa dall'evento di chiusura del progetto, musica a tutto volume e un occhio attento alla bicicletta (che sono contenta di aver portato con me sul treno per la prima volta!), prendo atto che il progetto è proprio finito, che le tante persone con le quali ho collaborato, litigato, imprecato, riso, faticato, adesso, esattamente come me, vanno per la propria strada.
Però Tiziano Terzani mi ha spiegato e dimostrato come la fine può essere un inizio, e allora porto a casa i "sentiamoci, non perdiamoci di vista", i vari "dobbiamo ancora lavorare insieme" e allo stesso tempo "che bello che arrivano le vacanze e ci si riposa". Ma soprattutto mi porto un blocco d'appunti che, fra una fermata e l'altra del treno, in un'onda di entusiasmo, stanno già prendendo una bella forma!
Grazie a tutti i miei compagni di questo lungo viaggio, che mi hanno insegnato a come fare e anche a come non fare, forse non leggerete mai questo post, ma tanto lo sapete che vi sono grata di tutto.

mercoledì 15 maggio 2013

Sei unico!

Mezzanotte passata, silenzio tutto intorno, lavoro da circa tre ore. Concentrazione altissima, pure le zanzare lo hanno capito e da circa due ore mi lasciano in pace.
Ho letto, scritto, cercato, trovato, imprecato, esultato. Adesso è decisamente ora di spegnere il computer, ci rivediamo domani, fra qualche ora.
Osservo il materiale di lavoro sul tavolo: fogli colorati, bianchi, libri, appunti, tutto dedicato ad un nuovo progetto, che porta con sè nuovi ambiti, nuove persone, nuovi argomenti.
La precarietà è un supplizio, soprattutto quando non voluta, ma la libertà di cambiare progetti, di passare da un campo ad un altro portandosi sempre dietro le proprie competenze è, per me, di una bellezza che nessun orizzonte di stabilità può pagare.
Imparo ogni giorno cose nuove, scopro nuovi modi e nuovi mondi, utilizzo più linguaggi, guardo con occhi arricchiti.
Sei pesante, sei stressante, sei impegnativo, cambi ogni giorno e mi cambi ogni giorno, ma sei il lavoro che voglio e questo, proprio come accade con le persone di cui ci innamoriamo, ti rende unico e mi fa fare nottate!

martedì 12 giugno 2012

Una giornata così!

Una giornata così, che parti alle sei del mattino bardata come se la meta fosse il passo dello Stelvio perchè diluvia - già, perchè diluvia il 12 giugno? - e torni alle nove di sera con il sole che non ne vuole sapere di tramontare e ti abbronza più dello spray innovativo capace di trasformare in soli sei minuti pallori nordici in facce color biscotto al cioccolato che una zelante commessa ha tentato invano di farmi provare.
Una giornata così, che vorresti parlare di idee e ti trovi a mollo fra numeri, cifre, conti e conticini che non so dove siano andati, ma sicuramente in un bel posto di mare, visto che non tornano e hanno mandato a dire chiaramente che non intendono farlo.
Una giornata così, che pensi quant'è bello girare per lavoro e ti senti dire che sei la casalinga del gruppo.
Una giornata così, che hai in programma un aperitivo con un'amica solare e divertente e scopri che in realtà è un guru della comunicazione.
Una giornata così, che guidi così a lungo che potevo arrivare a Venezia, ma non avrei riflettuto tanto se non mi fossi messa in macchina.
Una giornata così, piena di facce, montagne, fabbrichette, autogrill, modulistica, pioggia, sole, pizza, sorrisi, excel, mail, convenevoli, autenticità, grinta.
Una giornata così, che finisce stanchissima ma piena, così piena di idee e di cose da fare che non si può non ricominciare!

domenica 1 aprile 2012

Bando alle scadenze!

Ho passato gli ultimi due mesi in un turbine di 7 bandi con rispettive scadenze consecutive, che si sono aggiunti alle normali scadenze di ogni giorno, tipo sentire tizio entro le 15.00, riunione entro martedì, mail entro mercoledì, problemi ogni di'! Ogni bando con il proprio regolamento, con la propria sfilza di documenti da allegare (anche detta, spesso, "cartazza inutile"), col proprio meccanismo da mettere in piedi... Una follia, sono stati sessanta giorni di follia, a scrivere progetti d'ogni tipo! Sono passata attraverso cooperazione mediterranea sulla cultura a sviluppo rurale, da musicoterapia a schede tecniche, ho parlato con attori e cantanti, con tecnici (diciamo tecnici...) e responsabili, con sponsor e architetti squattrinati più di me... Ognuno con un'esigenza prioritaria rispetto al mondo, ognuno con la genialità nel cassetto, tutto molto social, tutto molto design, tutto molto... Tutto molto bello, ok, come sempre quando faccio mille cose diverse, ma benvenuto a questo bell'aprile senza scadenze!

venerdì 6 gennaio 2012

Nuovi propositi

L'anno nuovo è iniziato già da un po', tutti hanno esplicitato i proprio propositi (buoni o cattivi) per il 2012 e io sono ancora a pensarci.
Scusate, ma sono lenta nell'elaborazione di idee importanti, tipo propositi  e linee-guida per i prossimi 360 giorni.
Ho in mente una specie di top-ten di 10+1 pensierini per vivere meglio il lavoro nei mesi a venire, ma ci penso e ci ripenso perché non sono sicura risponda veramente alle mie esigenze e priorità.
Di seguito, in ordine sparso:
1. Non dedicare neanche un minuto alle inutilità (tanto se sono inutili prima o poi spariranno).
2. Tacchi! (I marcatori esterni sul lavoro servono e 7 cm in più pure, soprattutto all'umore).
3. Dedicare ogni giorno almeno un po' di tempo alla crescita (può essere la lettura di un libro, ascoltare persone competenti, una buona ricerca sul web).
4. Tutto fa brodo (riprendere vecchi appunti, biglietti da visita, articoli sottolineati e poi lasciati sulla libreria, da qualche parte c'è una parola chiave che attende di essere colta).
5. Scrivere un romanzo (a grande richiesta).
6. Seguire sogni e progetti anche non miei (quando sono belli e c'è da crederci, e finora sono belli e c'è da crederci).
7. Continuare con il blog la battaglia alla precarietà e alla disoccupazione giovanile (è una piccola voce, lo so, quasi insignificante, ma insieme alle altre può fare coro assordante).
8. Mettere ordine alla mole infinita di carte e documenti (occupano indebitamente scrivanie, librerie, cassetti, armadi e scaffali sia a casa che in ufficio... No, in realtà non lo voglio fare! Io odio ordinare!).
9. Ancora ricette! (siiiii! I love la rubrica "Pranzo di lavoro"... e si vede!).
10. Truccare gli occhi (troppo lavoro al pc mi ha reso ancora più cecata e da ieri indosso un paio di occhiali con due lenti che non le vogliono neanche le bottiglie per farci i classici fondi... E gli occhi si sono ridotti a due noccioline nascoste sotto vetro).


Manca il 10+1... Dopo questa serie di banalità...
10+1. Libero! Questo lo lascio libero per tutti i buoni propositi che arriveranno prossimamente, per avere una risposta ai veri problemi di lavoro e perché non c'è niente di più bello della libertà di fregarsene dei buoni propositi e scegliere momento per momento!

sabato 5 novembre 2011

ENVOY - Parte I

In 40 arrivano da mezza Europa, di ogni età, colore, religione. Non li avevo mai visti prima...
Poteva succedere di tutto, ed è successo... E mi sa che succederà ancora!
Di questo progetto ENVOY, che seguirò per un paio di giorni, potrei farvi una cronaca esilarante, ma per mancanza di tempo, vi riservo solo le parti migliori, preziose imperdibili chicche!
1. Buffet di fine convegno, per fare la parte di quella accogliente mi avvicino ad una signorona sorridendo splendida "do you like it?", con l'espressione della deficiente. Lei risponde "si", ma non mi basta per capire che è italiana, quindi proseguo con "sicilian very tipical food!" (un very, quando parli inglese, lo devi sempre inserire). Lei risponde "lo so", ma io ancora non capisco che ho davanti uno dei pochi italiani presenti in sala, per cui persevero con "well, hope you like it!". Lei risponde "grazie" e solo allora, realizzando, divento rossa.
2. Gruppetto di ospiti stanchi, loro non parlano la mia lingua e io non parlo la loro, ma cerco di farmi capire e offro la mia macchina per accompagnarli all'hotel, dimenticando di avere un vecchio pandino bianco che non so quanto ancora resisterà.
Hanno valigie pesantissime (comincio a pensare trasportassero cadaveri), che finiscono nel portabagagli posteriore. Li faccio diciamo "accomodare" in macchina, caricandoli anche di pacchi miei e ignorando completamente che avevo parcheggiato in folle in salita... Con le parole non riuscirò mai a descrivere le loro facce mentre vedono la macchina scivolare lentamente all'ingiù in retromarcia e me ferma che li guardo dal marciapiede... E non riuscirò mai a descrivere la loro espressione di sollievo appena arrivati a destinazione...

Fino a stamattina sistemavo cartellette e moduli da far firmare, temendo lamentele sul solito "italian mood" da pare della precisissima Europa civilizzata... Poi gli piazzi davanti focaccia e arancini e tutto scorre!
A domani, dal diario di bordo della nave ENVOY!

martedì 9 agosto 2011

Per lavoro ad agosto

Per lavoro ad agosto si cercano sponsor (e magari qualcuno, per sfinimento, qualcosa sgancia)!
Si seguono bandi e si propongono progetti, si organizzano eventi e si preparano associazioni.
Per lavoro ad agosto si partecipa ad incontri e riunioni e si sorride, anche senza voglia.
Si riordinano lentamente tutte quelle cataste informi di documenti che contengono mondi paralleli (bilanci, conti, contratti, biglietti di concerti, ricette, disegni dei figli dei colleghi, quel file tanto cercato ma che ormai non serve più... Mancano solo fogli unti fra due fette di mortadella e poi c'è tutto)!
Per lavoro ad agosto non si guardano le foto degli amici al mare, altrimenti diventa "valle-di-lacrime-ad-agosto", e si finge siano ognuno dietro una scrivania. Si può però pensare a quando ci si troverà in ferie a settembre... Non conviene, per lavoro ad agosto, neanche pensare al fresco della montagna, no non conviene, con 36 gradi in città.
Ricordarsi, per lavoro ad agosto, quant'è bella la città quasi vuota, che finalmente si può camminare senza fretta, girare per viuzze e negozi senza ressa, scoprire nuovi locali da ripassarci in autunno.
Si solidarizza ancor di più con chi il lavoro lo sta cercando, perché - sia gennaio, agosto o novembre - lavorare è sempre un onorevole diritto ma di questi tempi, purtroppo, diventa spesso un privilegio.

Per lavoro ad agosto si cerca qualche corso da seguire a settembre, perché per lavorare non bisogna smettere di studiare.

Per lavoro ad agosto si cerca di fare le cose più carine del proprio lavoro, perché ok, bella la città, la tranquillità e le vacanze che arriveranno, ma la verità è che... Voglia di lavorare non ce n'è proprio!

martedì 2 agosto 2011

Ma tu che lavoro fai? - Parte III

Il mio è un lavoro a progetto.
Una sola semplice frase dai molteplici significati, come spesso accade con la lingua italiana, che ti permette di dire tutto usando due parole o niente scrivendo pagine e pagine, di essere compreso fra metafore e figure retoriche e frainteso quando parli semplicemente, che ti permette di smentire ed affermare utilizzando sempre le stesse parole... Ah, la lingua dei mercanti e dei poeti!
Mercanti di lavoro e poeti nelle intenzioni, posso dirvi che "il mio è un lavoro a progetto".
Potrei voler dire, cioè, che saltello da un contratto a progetto ad un altro, vivo fra Co.Co.Pro., strane creature dell'universo lavorativo, veri e propri freak contrattuali: si ostinano a chiamarli contratti atipici, ma cosa è rimasto in Italia di più tipico di un Co.Co.Pro.? Un vero simbolo generazionale, fra i 25 e i 35 tutti ne abbiamo o ne abbiamo avuto almeno uno!
In questo caso, comunque, voglio dire che il mio lavoro è scrivere progetti, che non significa, come ho già detto, che faccio l'architetto nè ingegnere.
Scrivere progetti significa dare una forma fattibile alle idee, comporle parte per parte. Vuol dire avere una visione prospettica su una determinata situazione, su un oggetto, un tema, un territorio e proporla in maniera articolata e convincente. Vuol dire mettere in gioco il proprio entusiasmo e attirare quello degli altri.
Talvolta può capitare anche di gestire i progetti che ho scritto o che hanno scritto altri, ovviamente se sono stati finanziati.
Dalla progettazione alla realizzazione tutto cambia: improvvisamente entrano in gioco dinamiche che nulla hanno a che vedere con il progetto stesso, si devono cercare gli alleati e capire chi sono i detrattori, bisogna armarsi di pazienza per spiegare e rispiegare, aspettare, attendere e aspettare.
Ti trovi in riunioni con lanciatori di nebbie e raccoglitori di dubbi, con menti belle come altopiani alpini o chiuse come valli strette, con giovani che stentano a modernizzarsi e anziani che vogliono collaborare.
Quintessenza della precarietà, è vero, però non è anche bello cambiare ogni volta colleghi e referenti...?
...Soprattutto se oggi mi levate davanti velocemente queste specie di mulini a vento!

domenica 26 giugno 2011

Aggratisse - Come cercare e creare contatti di lavoro

Argomento gettonatissimo, alto rischio di dire ovvietà...
Argomento gettonatissimo soprattutto in un divenire storico così rapido in cui essere nessuno e spacciarsi per l'Uno è un attimo (RED ALERT: ovvietà level 1).
Vista la povertà del settore, nonchè la stagnazione di determinati rapporti e dinamiche, io direi, per cominciare - così ho fatto - di guardare ed ascoltare, considerando qualsiasi input, qualsiasi segnale, qualsiasi titolo di giornale una possibile fonte di contatti futuri: insomma, sveglia! Mi rendo conto che può sembrare poco credibile un invito da parte mia ad ascoltare e, soprattutto, guardare con attenzione, essendo ormai nota e proverbiale la mia miopia, ma quello che si deve attivare nel cercare contatti di lavoro è una vista mentale ampia, che faccia andare oltre il contingente e vedere il potenziale. Peraltro, a causa della miopia di cui sopra, mi sono trovata al centro di scenette esilaranti (vedi tu che novità!), attaccata a manifesti pubblicitari di iniziative culturali per leggere i dettagli dei loghi di partner e sponsor... (RED ALERT: ovvietà level 2).
Ci sono stati periodi in cui, per seguire io stessa il consiglio di cui sopra, mi sono trovata sommersa di ritagli di giornali, post-it con appuntati nomi e luoghi improbabili, indirizzi mail che non ero più in grado di ricondurre ad una persona o un ente... Per evitare, quindi, di essere spazzati fuori casa voi e il vostro disordine di carta, non resta altro che aggiungere: sintesi! Effettuata la raccolta, ripassate tutto il materiale con spirito critico - molto critico - ed eliminate tutto quello che, con un minimo di buon senso, riconoscete come superfluo, inutile o proprio di nessun interesse per voi. Un esempio per tutti: se non avete alcuna intenzione di alzarvi la mattina e non trovarvi il mare davanti andando a lavorare, beh, dite addio a quell'interessantissimo contatto in Trentino!
Occhio soprattutto a dimensionare o addirittura escludere tutto quello che alla fine non è funzionale a ciò che vorreste fare o vorreste essere: sono una grande fan della dura e faticosa gavetta, quel percorso personalissimo che ognuno di noi costruisce giorno per giorno, apprendendo ad ogni esperienza qualcosa in più.
Sono anche una grande fan della parola "multifunzionale", del saper fare più cose, perchè anche dalla più infelice delle esperienze si può portare con sè qualcosa da riversare in un nuovo lavoro. Tutto ciò, però, andrebbe fatto cercando di tenersi lungo la linea ideale dei propri sogni, o almeno in prossimità di essa (RED ALERT: ovvietà level 3).
Bene: se avete seguito fin qui, ora dovreste avere una piccola rubrica e una mappa di posti da frequentare per incontrare persone interessanti: allora movimento! Partecipate ad incontri, sentite di cosa si parla in giro, come si muovono i colleghi intorno a voi. Chiaramente è un investimento in termini di tempo, soldi, fatica e come ogni investimento porta risultati se fatto bene, con pazienza, semplicità e un po' di faccia tosta in certi casi! (RED ALERT: ovvietà level 4). 
Ricordiamo, comunque, che si tutto è utile, ma niente sia utilitaristico: i vostri contatti professionali sono anzitutto contatti umani, pur con il dovuto distacco: perciò sempre correttezza e umanità! (RED ALERT: ovvietà level 5). 
Quando nel frattempo avrete letto libri, partecipato a seminari, ascoltato dischi e concerti, e penserete di essere avanti a tutti, i migliori di tutti, che solo per la vostra preparazione il mercato non dovrebbe altro che offrirvi mille opportunità, allora... Umiltà! Imparare e ancora imparare, anche mentre non state più aspettando, anche quando vi sembra di capire molto meglio dei vostri referenti, anche quando a parlarvi è l'ultimo arrivato...
Anche quando a parlarvi sono io, con i miei consigli strampalati! (Green: GO)!

giovedì 24 marzo 2011

Curriculum n. 17

Bando alla scaramanzia, mi porterà bene!
Un bel cv fresco fresco inviato ad una fondazione culturale attiva particolarmente nel campo dell'arte contemporanea, settore in cui realizza progetti davvero interessanti.
Peraltro si tratta di una fondazione "blasonata", elegante, di tendenza... No, non mi dispiacerebbe proprio finire lì!
Passare le giornate fra progetti culturali, artisti e artistoidi, vernissage e aperitivi... No, non mi dispiacerebbe proprio finire lì!
Certo io di arte contemporanea non ne capisco granchè, anzi non ne capisco proprio... Ore a scrivere testi per rendere interessanti tele enigmatiche, sculture senza forma, musiche inascoltabili... No, non mi dispiacerebbe proprio finire lì....!?

domenica 20 marzo 2011

Curriculum n. 16

Il Curriculum n. 16 non l'ho inviato, ma raccontato.
Ero ad una riunione operativa propedeutica all'avvio di un progetto.
Entusiasmo da parte dei presenti, voglia di collaborare, operatività... Insomma, il paradiso lavorativo!
Da una parte. Dall'altra critiche, sorrisetti, mezze parole...
Improvvisamente mi sono ritrovata a dover quasi giustificare perchè fossi lì ad illustrare quel Progetto (io che l'ho scritto, mah...!) e a raccontare le mie esperienze lavorative e le mie competenze...
Non so come ringraziare le persone che mi hanno 'velatamente' osteggiata: fra i presenti, chi mi conosceva già, dopo un'ora di spiegazioni e dettagli si è detto ben felice di aver pensato a me per il progetto e chi non mi conosceva ha fatto lodi lodi lodi e complimenti!

Pensierino del giorno 1: non si può piacere a tutti, per fortuna! Per fortuna perchè mentre cerchi di convincere chi non si convincerà mai (o magari si...), rafforzi la convinzione di chi è già convinto!
Pensierino del giorno 2: Angelina, rossa in faccia e facendo respiri profondi, a poco a poco ha tenuto testa alle critiche tendenziose, alle domande trappola, agli sguardi di sufficienza, difendendo il suo lavoro con i denti, per cui la sera è andata a dormire più contenta!
Pensierino del giorno 3: alla fine della riunione ho tirato fuori una copia del cv e l'ho lasciata all'ufficio, perciò... Missione compiuta, è realmente partito anche il Curriculum n. 16!

mercoledì 9 marzo 2011

Curriculum n. 13

Rapidissimo il 13! Inviato, apprezzato, contattato in ventiquattr'ore, deve essere proprio piaciuto!
Domani colloquio... Speriamo bene!
Rapidissimo il 13! Ci vuole un attimo a pensare che la progettazione culturale e territoriale è una professione richiesta allora!
Rapidissimo il 13! A gennaio pensavo ci avrebbe messo una vita ad arrivare, e invece è già qua!
Rapidissimo il 13! Nel momento stesso in cui l'ho inviato ha cancellato la possibilità che 12 curriculum sarebbero bastati!
Rapidissimo il 13... Passo e chiudo e vado a magnà!

sabato 26 febbraio 2011

Curriculum n. 10

Si inizia con le cifre doppie!
A fatica, ma anche questa settimana ce l'ho fatta a mantenere l'impegno dell'invio di due curriculum alla settimana!
Curriculum o curricula?
Molti di voi mi dicono che la regola imporrebbe la forma plurale curricula... La regola... Di "Angela e le regole" si dirà altrove, ma ho pensato alla questione.
A parte il fatto che secondo me "104 curriculum" suona meglio di "104 curricula", ho scelto la forma singolare accostata al numero plurale per mettere insieme i due aspetti: si tratta infatti di un numero plurale (decisamente plurale, ben 104, non 2!) di cv, ma ciascuno di essi è una storia, un percorso, una piccola speranza... Insomma, un singolare!
Non so se questa spiegazione vi convincerà, ma non è la mia missione essere convincente, la mia missione è... Inviare 104 curriculum in un anno!

P.S. Per dovere di cronaca, stavolta il cv l'ho inviato ad una società per la stesura di progetti, che è il mio forte!

sabato 29 gennaio 2011

Curriculum n. 2

Anche il secondo curriculum è andato, e a differenza del primo almeno so a chi!
L'ho inviato ad una società di consulenza per enti pubblici ed aziende trovata via web.
Quando invio un cv la mia croce è la lettera di presentazione, nella quale ho sempre il timore di lodarmi troppo, di esaltare in maniera eccessiva le mie capacità; ogni volta che scrivo la lettera di presentazione mi domando se possa dare l'impressione dei bambini venditori di barattoli contenenti aria di Napoli dei film di Totò!
Nel pc ho un file intitolato "lettera di presentazione", che contiene tutte le informazioni generali e di base che solitamente inserisco nella mail, poi personalizzata a seconda del destinatario.
Nel caso di oggi, il Curriculum n. 2, mi sono proposta per una collaborazione come consulente per progetti di sviluppo aziendale (che è un'attività che ho svolto e quindi attestata nel curriculum) e consulente per progetti culturali e sociali; nel sito web della società la cultura e la solidarietà sociale sono indicati come valori fondanti nell'operato della stessa, infatti i dirigenti ed i dipendenti condividono iniziative in questi campi.
Proprio un lavoro che mi piacerebbe... Dal Curriculum n. 2 mi aspetto grandi cose!

Del percorso del Curriculum n. 1 al momento nessuna traccia.
Domani è domenica, e teoricamente di lavoro non si dovrebbe parlare, ma non è detto che non abbia qualche nuova chicca per voi!
Buona serata.