Non c'è niente da fare, resta la nostra specialità, la nostra eccellenza, l'arte in cui noi ragazze diamo il meglio: spettegolare.
Salgo sulla metropolitana, una ragazza parla al telefono. Dalla sfilza di "tesora", "tesorino", "tutti-uguali-gli-uomini", "io-per-te-ci-sono-sempre", ma soprattutto "basta-parlarne-meglio-dimenticare", intuisco che l'amica dall'altra parte del telefono è stata lasciata dal fidanzato.
La ragazza in metro conclude la telefonata con un auto-elogio che lasciava presagire il seguito: in sintesi, molto in sintesi, un "chiama quando vuoi, sai che di me ti puoi fidare".
E infatti, neanche il tempo di chiudere questa telefonata, che resta attaccata al telefono e chiama cinque persone diverse, dicendo a tutte la stessa cosa: "ma lo sai che il Roby ha fatto le corna alla Sonia???" (nomi di fantasia, ndr.). Aveva appena finito di garantire alla poveretta il massimo riserbo sulla faccenda e in tre minuti l'hanno saputo cinque conoscenti e tutto il vagone!
Mentre telefonava come una forsennata a tutto il giro di amici in comune con l'amica tradita (a questo punto direi tradita da tutti, fidanzato e amica), io la guardavo incredula: ma come si può?
Poi penso che non vedo l'ora di raccontarvi l'episodio e allora capisco: non c'è niente da fare, la tentazione di spettegolare è più forte di noi!
W la vita da pendolare, che mi fa conoscere un sacco di storie (da raccontare in assoluto anonimato, però)!
Benvenuti!
13/104 è il numero magico, e ora? E ora è tutto da scoprire, sicuramente il meglio arriva da adesso in poi... Buona lettura!
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giovedì 25 aprile 2013
venerdì 12 aprile 2013
A bordo treno - Siete tutti pecore
Ancora non sono a bordo treno, sono aspirante tale.
Oggi c'è sciopero dei treni dalle 9.00 alle 17.00. correndo come una pazza, mi sono precipitata in stazione per arrivare prima dello sciopero ed evitare problemi.
La banchina è piena zeppa di gente, mi affretto pensando "mannaggia a me, ho perso l'ultimo treno utile"... Poi sento l'altoparlante: "avvisiamo i viaggiatori che i treno subiranno variazioni e ritardi a seguito di un investimento fra un treno e un gregge di pecore sui binari"... Un gregge! Il treno ha beccato un gregge in pieno!
Ora possiamo anche dare una lettura ambientalista all'evento e dire che in realtà ad essere fuori posto era il treno, perché le pecore seguono percorsi di pascolo e transumanza uguali da millenni e il progresso delle città non è altro che un disturbo ai ritmi della natura, possiamo dispiacerci per le pecore, che poverine si saranno prese un brutto spavento...
possiamo guardare l'evento con gli occhi degli efficientissimi padani, che non vi posso dire quanto sono disturbati dall'episodio... O possiamo semplicemente riderci sù, tanto ad imprecare mi sa che non cambia nulla, qua dobbiamo stare ad aspettare che il gregge venga spinto a continuare il suo cammino (e noi, come loro, il nostro)!
Oggi c'è sciopero dei treni dalle 9.00 alle 17.00. correndo come una pazza, mi sono precipitata in stazione per arrivare prima dello sciopero ed evitare problemi.
La banchina è piena zeppa di gente, mi affretto pensando "mannaggia a me, ho perso l'ultimo treno utile"... Poi sento l'altoparlante: "avvisiamo i viaggiatori che i treno subiranno variazioni e ritardi a seguito di un investimento fra un treno e un gregge di pecore sui binari"... Un gregge! Il treno ha beccato un gregge in pieno!
Ora possiamo anche dare una lettura ambientalista all'evento e dire che in realtà ad essere fuori posto era il treno, perché le pecore seguono percorsi di pascolo e transumanza uguali da millenni e il progresso delle città non è altro che un disturbo ai ritmi della natura, possiamo dispiacerci per le pecore, che poverine si saranno prese un brutto spavento...
possiamo guardare l'evento con gli occhi degli efficientissimi padani, che non vi posso dire quanto sono disturbati dall'episodio... O possiamo semplicemente riderci sù, tanto ad imprecare mi sa che non cambia nulla, qua dobbiamo stare ad aspettare che il gregge venga spinto a continuare il suo cammino (e noi, come loro, il nostro)!
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giovedì 7 febbraio 2013
A bordo treno - Cominciamo bene
Il giorno stesso in cui ho deciso di iniziare la rubrica "A bordo treno" mi è capitato di assistere all'episodio che qui descrivo; in un rapporto semplicissimo di causa-effetto, posso dire che questo episodio è stata la scintilla ispiratrice dell'intera rubrica: leggete e capirete...
Treno del ritorno, orario di punta, stanchezza, gente di fretta, corse per trovare un posto a sedere.
Salgo e trovo un posto finestrino, accanto a me un uomo di mezza età, di fronte una ragazza, accanto a lei un tipo curioso: cinquantenne credo, di taglia abbondante, bretelle colorate sulla camicia (dettaglio importante, a me le bretelle stanno simpatiche); leggeva un libro e aveva anche delle maxi cuffie alle orecchie con musica bassissima, e lo dico con certezza perchè sul volume della musica garantisce il mio super-udito: io non riuscivo a sentirla e questo significa che lui riusciva a sentire voci e rumori del treno.
Si parte, alla prima fermata salgono tre sudamericani, due donne e un uomo, marito di una delle due. Sono persone per bene, semplici ed educate, parlano a voce bassa di questioni religiose.
In particolare, le donne si pongono interrogativi sulla vita dopo la morte e l'uomo risponde loro citando con precisione passi della Bibbia e fornendo così una spiegazione a tutto. Io li guardo con la coda dell'occhio per non invadere uno spazio tutto loro, ma li ascolto attenta e ammirata: le domande delle due donne sono profonde e lui mi sembra la personificazione di un'idea di religione: risposte semplici e dirette alle grandi domande dell'umanità con un sorriso paterno e una materna verità.
Torniamo a noi: loro parlano, parlano, ma ripeto, in maniera educata, a voce bassa, non disturbano. Non sembrano disturbare. Il tizio con le cuffie comincia a sbuffare.
Sbuffa, sbuffa, sbuffa ("ma che ha?", mi domando io)... Sbuffa, sbuffa, sbuffa... Esplode! Rosso in faccia, urla "Dio non esiste!!!!! Lo volete capire!!!???". Tutto il vagone si gira a guardarlo, i tre sudamericani si allontanano velocemente atterriti, io e la ragazza lo guardiamo esterrefatte, il signore accanto a me prova a rasserenarlo, ma tanto non serve più: scomparsi i tre, lui ritorna normalissimo e riprende tranquillamente la sua lettura.
Io arrivo alla mia fermata, scendo e lo lascio lì, ancora tranquillo a leggere. Dal finestrino vedo che un'altra persona si siede al mio posto, non può sapere cosa si è persa!
Che ne dite, non è un buon inizio per questa rubrica...!?
Treno del ritorno, orario di punta, stanchezza, gente di fretta, corse per trovare un posto a sedere.
Salgo e trovo un posto finestrino, accanto a me un uomo di mezza età, di fronte una ragazza, accanto a lei un tipo curioso: cinquantenne credo, di taglia abbondante, bretelle colorate sulla camicia (dettaglio importante, a me le bretelle stanno simpatiche); leggeva un libro e aveva anche delle maxi cuffie alle orecchie con musica bassissima, e lo dico con certezza perchè sul volume della musica garantisce il mio super-udito: io non riuscivo a sentirla e questo significa che lui riusciva a sentire voci e rumori del treno.
Si parte, alla prima fermata salgono tre sudamericani, due donne e un uomo, marito di una delle due. Sono persone per bene, semplici ed educate, parlano a voce bassa di questioni religiose.
In particolare, le donne si pongono interrogativi sulla vita dopo la morte e l'uomo risponde loro citando con precisione passi della Bibbia e fornendo così una spiegazione a tutto. Io li guardo con la coda dell'occhio per non invadere uno spazio tutto loro, ma li ascolto attenta e ammirata: le domande delle due donne sono profonde e lui mi sembra la personificazione di un'idea di religione: risposte semplici e dirette alle grandi domande dell'umanità con un sorriso paterno e una materna verità.
Torniamo a noi: loro parlano, parlano, ma ripeto, in maniera educata, a voce bassa, non disturbano. Non sembrano disturbare. Il tizio con le cuffie comincia a sbuffare.
Sbuffa, sbuffa, sbuffa ("ma che ha?", mi domando io)... Sbuffa, sbuffa, sbuffa... Esplode! Rosso in faccia, urla "Dio non esiste!!!!! Lo volete capire!!!???". Tutto il vagone si gira a guardarlo, i tre sudamericani si allontanano velocemente atterriti, io e la ragazza lo guardiamo esterrefatte, il signore accanto a me prova a rasserenarlo, ma tanto non serve più: scomparsi i tre, lui ritorna normalissimo e riprende tranquillamente la sua lettura.
Io arrivo alla mia fermata, scendo e lo lascio lì, ancora tranquillo a leggere. Dal finestrino vedo che un'altra persona si siede al mio posto, non può sapere cosa si è persa!
Che ne dite, non è un buon inizio per questa rubrica...!?
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sabato 26 gennaio 2013
A bordo treno
Cari amici, nasce una nuova rubrica all'interno del blog: A bordo treno!
Come ho detto già in altri post, ho pendolato in treno da casa a scuola fin dalle medie, poi alle superiori, all'università, per lavoro... Insomma, se avessi una tessera punti per i viaggi fatti da pendolare, a quest'ora avrei vinto due biglietti per l'Orient Express!
Chi viaggia quotidianamente lo sa, se ne vedono di tutti i colori: viaggiatori che impazziscono per l'ennesimo ritardo, suonatori, gente che dimentica la valigia; senti e vedi storie di ogni tipo - soprattutto ascoltando le telefonate del vicino di posto - entri per un tratto nella vita altrui, ne condividi ansie e attese e poi ne esci come nulla fosse scendendo alla tua fermata.
La gente in treno fa e dice di tutto: si trucca, insulta, mente, dorme, disturba, chiacchiera, lavora la maglia, legge, gioca, ride, pensa, osserva, si racconta.
E' uno scenario che si rinnova ogni giorno: alcune persone le incontri sempre - ma sono ogni giorno diverse - altre una volta sola e resti lì a fantasticare su come stia proseguendo il loro viaggio, la loro vita. Non avendo orari di lavoro fissi, peraltro, prendo treni diversi e incontro ogni tipo di pendolare possibile: c'è il treno delle sette pieno di studenti e insegnanti, quello delle otto è dei professionisti, quello delle nove delle commesse, quello delle sei è degli operai.
Solitamente le storie più comiche si trovano al ritorno, quando la stanchezza e l'attesa portano a reazioni esasperate (ho già un paio di aneddoti di quelli surreali ma veri, come piacciono a noi), mentre per gli aggiornamenti da gazzettino locale i treni della mattina sono l'ideale, perchè amiche e colleghe si aggiornano su ricette, acquisti, storie, amori...
Insomma, quando acquisti il biglietto, in realtà oltre al viaggio (che spesso dovrebbe essere gratis, viste le condizioni) compri soprattutto lo spettacolo, così umano e vivo che non posso non raccontarlo!
Spero che "A bordo treno" diventi presto una rubrica con più autori, perchè immagino che anche voi di aneddoti da raccontare ne abbiate tanti... Bene, questo è solo l'inizio, continuiamo a viaggiare insieme dal nostro personalissimo "Binario 0"!
Come ho detto già in altri post, ho pendolato in treno da casa a scuola fin dalle medie, poi alle superiori, all'università, per lavoro... Insomma, se avessi una tessera punti per i viaggi fatti da pendolare, a quest'ora avrei vinto due biglietti per l'Orient Express!
Chi viaggia quotidianamente lo sa, se ne vedono di tutti i colori: viaggiatori che impazziscono per l'ennesimo ritardo, suonatori, gente che dimentica la valigia; senti e vedi storie di ogni tipo - soprattutto ascoltando le telefonate del vicino di posto - entri per un tratto nella vita altrui, ne condividi ansie e attese e poi ne esci come nulla fosse scendendo alla tua fermata.
La gente in treno fa e dice di tutto: si trucca, insulta, mente, dorme, disturba, chiacchiera, lavora la maglia, legge, gioca, ride, pensa, osserva, si racconta.
E' uno scenario che si rinnova ogni giorno: alcune persone le incontri sempre - ma sono ogni giorno diverse - altre una volta sola e resti lì a fantasticare su come stia proseguendo il loro viaggio, la loro vita. Non avendo orari di lavoro fissi, peraltro, prendo treni diversi e incontro ogni tipo di pendolare possibile: c'è il treno delle sette pieno di studenti e insegnanti, quello delle otto è dei professionisti, quello delle nove delle commesse, quello delle sei è degli operai.
Solitamente le storie più comiche si trovano al ritorno, quando la stanchezza e l'attesa portano a reazioni esasperate (ho già un paio di aneddoti di quelli surreali ma veri, come piacciono a noi), mentre per gli aggiornamenti da gazzettino locale i treni della mattina sono l'ideale, perchè amiche e colleghe si aggiornano su ricette, acquisti, storie, amori...
Insomma, quando acquisti il biglietto, in realtà oltre al viaggio (che spesso dovrebbe essere gratis, viste le condizioni) compri soprattutto lo spettacolo, così umano e vivo che non posso non raccontarlo!
Spero che "A bordo treno" diventi presto una rubrica con più autori, perchè immagino che anche voi di aneddoti da raccontare ne abbiate tanti... Bene, questo è solo l'inizio, continuiamo a viaggiare insieme dal nostro personalissimo "Binario 0"!
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