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13/104 è il numero magico, e ora? E ora è tutto da scoprire, sicuramente il meglio arriva da adesso in poi... Buona lettura!


giovedì 7 febbraio 2013

A bordo treno - Cominciamo bene

Il giorno stesso in cui ho deciso di iniziare la rubrica "A bordo treno" mi è capitato di assistere all'episodio che qui descrivo; in un rapporto semplicissimo di causa-effetto, posso dire che questo episodio è stata la scintilla ispiratrice dell'intera rubrica: leggete e capirete...
Treno del ritorno, orario di punta, stanchezza, gente di fretta, corse per trovare un posto a sedere.
Salgo e trovo un posto finestrino, accanto a me un uomo di mezza età, di fronte una ragazza, accanto a lei un tipo curioso: cinquantenne credo, di taglia abbondante, bretelle colorate sulla camicia (dettaglio importante, a me le bretelle stanno simpatiche); leggeva un libro e aveva anche delle maxi cuffie alle orecchie con musica bassissima, e lo dico con certezza perchè sul volume della musica garantisce il mio super-udito: io non riuscivo a sentirla e questo significa che lui riusciva a sentire voci e rumori del treno.
Si parte, alla prima fermata salgono tre sudamericani, due donne e un uomo, marito di una delle due. Sono persone per bene, semplici ed educate, parlano a voce bassa di questioni religiose.
In particolare, le donne si pongono interrogativi sulla vita dopo la morte e l'uomo risponde loro citando con precisione passi della Bibbia e fornendo così una spiegazione a tutto. Io li guardo con la coda dell'occhio per non invadere uno spazio tutto loro, ma li ascolto attenta e ammirata: le domande delle due donne sono profonde e lui mi sembra la personificazione di un'idea di religione: risposte semplici e dirette alle grandi domande dell'umanità con un sorriso paterno e una materna verità.
Torniamo a noi: loro parlano, parlano, ma ripeto, in maniera educata, a voce bassa, non disturbano. Non sembrano disturbare. Il tizio con le cuffie comincia a sbuffare.
Sbuffa, sbuffa, sbuffa ("ma che ha?", mi domando io)... Sbuffa, sbuffa, sbuffa... Esplode! Rosso in faccia, urla "Dio non esiste!!!!! Lo volete capire!!!???". Tutto il vagone si gira a guardarlo, i tre sudamericani si allontanano velocemente atterriti, io e la ragazza lo guardiamo esterrefatte, il signore accanto a me prova a rasserenarlo, ma tanto non serve più: scomparsi i tre, lui ritorna normalissimo e riprende tranquillamente la sua lettura.
Io arrivo alla mia fermata, scendo e lo lascio lì, ancora tranquillo a leggere. Dal finestrino vedo che un'altra persona si siede al mio posto, non può sapere cosa si è persa!
Che ne dite, non è un buon inizio per questa rubrica...!?

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