Escono i dati ISTAT, ogni trimestre-quadrimestre, con il grande botto del bilancio annuale, tipo quello di qualche giorno fa. E cosa accade in Italia? Ooooooh! Stupore! Meraviglia! Toh guarda, i disoccupati aumentano! Ma va!? Chi l'avrebbe mai detto...!?
Seguono 3-4 giorni di polverone, ancora più polverone ad effetto se si è sotto elezioni come in questo periodo, e poi?
E poi cala il silenzio, non si cercano soluzioni, il problema svanisce come una nube di cenere vulcanica...
Il problema svanisce nelle stanze ben arredate di ricchi amministratori, svanisce nelle bollicine di chi brinda a champagne pure il semplice acquisto di un paio di scarpe, svanisce negli scatoloni di archivi di dati non più consultabili. Svanisce solo qui. Per il resto rimane ben attaccato sulle spalle e sul futuro delle persone.
La disoccupazione è proprio come la nube di cenere del vulcano dal nome impronunciabile, come ogni fenomeno nei nostri tempi, ha una dimensione virtuale ed una reale che non sempre coincidono.
In entrambi i casi, nel mondo virtuale della tv e, per certi aspetti, dell'informazione in genere, si fa fatica a parlarne perchè hanno un nome impronunciabile (ci sono persone, in Italia, per le quali è più facile dire pubblicamente "Eyjafjallajökull" piuttosto che "la disoccupazione aumenta"), i due fenomeni restano alla ribalta per pochi giorni, occupano pagine sempre più lontane dalla prima e poi, nel giro di una settimana al massimo, svaniscono.
Nel mondo reale, invece, il fenomeno arriva e sono in pochi ad accorgersene, a subirne la presenza.
Poi la nube di cenere e di disoccupazione aumenta, aumenta, aumenta... E copre ogni cosa, ogni attività, alcune arriva addirittura a bloccarle del tutto. E lascia persone a terra, impossibilitate a ripartire. Con la nube puoi affrontare un breve viaggio, prendere il treno, ma non puoi volare in alto.
Come la nube di cenere non impedisce, spesso, agli aerei privati di ricchi e potenti di decollare comunque, così la disoccupazione poco infierisce su chi vive in un'economia solida e in crescita.
Si, è proprio la stessa cosa: tiri a campare, a passare la giornata, speri la nube si diradi presto, si sposti altrove, svanisca... E mentre pensi, ripensi e speri, guardi chi vola alto mentre tu respiri cenere, le tue prospettive e il tuo sguardo vengono troncati subito, l'orizzonte non è più una linea ma un tratteggio sfumato, più effimero della sua stessa natura irreale.
Parliamone, parliamone sempre e ancora noi, perchè la nube si allontani, scompaia da sopra le nostre teste bisogna soffiare forte, e solo noi, da giù, ce la possiamo fare!
Nessun commento:
Posta un commento