Letteralmente "aggrappata" alla connessione internet del bar dell'aeroporto, rifletto dopo una ulteriore fase del progetto ENVOY.
I referenti della Bulgaria, Paese ospitante, li abbiamo salutati frettolosamente ieri sera, in una partenza in autobus rocambolesca e con tanto di passaggio notturno della frontiera che fa tanto clandestini di ritorno!
Le delegazioni dei Paesi partner, Italia inclusa, sono partite, e io qui aspetto il mio volo (lunga lunga attesa) e rifletto.
Ripenso a queste giornate di lavoro, un lavoro privilegiato, che mi permette allo stesso tempo di fare ed osservare, ignorare e capire, arrabbiarmi e pazientare.
Penso a chi ci ha ospitato offrendo semplicità, concretezza, contenuti, dignità e simpatia e mi emoziono ricordando certi sorrisi gentili, certi spazi semplici, certe osservazioni così profonde.
E ripenso al gruppo italiano: tutti (me inclusa) sempre confusionari, in ritardo... Ognuno per i fatti suoi, ognuno ad inseguire il proprio caffè, a guardare il proprio telefonino, a parlare un inglese stentato, a lamentarsi ed annoiarsi. Non è una riflessione rivolta a nessuno in particolare, nè solo a quelli che eravamo presenti all'evento, per quanto da lì arrivi l'ispirazione... In questa descrizione improvvisamente, mentre davanti mi passa l'Europa che corre al lavoro, che prende un aereo per cercare nuove fortune, che con passaporto romeno vende un'insalata greca ad un tizio che sembra inglese, io vedo l'Italia disordinata, che non ce la fa a stare al passo. Un'Italia senza idee e senza contenuti e ho paura che sia tutto così il nostro Paese...
Poi ripenso pure alle risate fatte in questi giorni, a come siamo riusciti a risolvere anche questioni molto ingarbugliate, a come riusciamo, nonostante tutto a farci volere bene, e allora spero... spero... Spero che per il prossimo evento ENVOY non ci siano tutti questi intoppi e che adesso il mio volo si decida a comparire sul tabellone del check-in!
Giá é vero, una delle grandissime qualitá degli italiani é sapersi destreggaire. Ma basta se poi dietro c'é sostanza. Cioé se sei carente in inglese ma sei uno che la sa lunga nel suo campo, passi. Meglio che un mediocre in tutto tutto sommato. Peró il problema é che in Italia molte volte a causa di raccomandazioni e simili, non c'é nulla. Sigh.
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