Benvenuti!

13/104 è il numero magico, e ora? E ora è tutto da scoprire, sicuramente il meglio arriva da adesso in poi... Buona lettura!


mercoledì 20 giugno 2012

(s)Pendolare

La mia personale formula di pendolarismo per andare a lavoro è 1 treno + 1 metro + 1 treno, sulla cui validità veglia e vigila attenta la famosa efficienza padana, che dovrebbe garantirne la puntualità.
Solitamente funziona, ultimamente poco e male, poi è arrivato ieri.
Milano, 19 giungo 2012: 39 gradi all'ombra e quell'aria così leggera e fresca da sembrare giallina.
La mia formula del pendolare si è trasformata in:
- Treno n. 1, per ora la linea è interrotta e devo prendere un treno n. 2, che mi porterà in un'altra stazione della stessa metro che mi porterà al treno finale.
- Treno n. 2 annunciato con 16 minuti di ritardo, ora 17, ora 18, ora 19, ora 20, ora 22, arriva dopo 25.
- Treno n. 2 che si ferma due stazioni prima della destinazione. Ora riparte, sta ripartendo, e che non riparte? Ma certo che partiamo, stiamo partendo, attenzione al piedino, porte in chiusura che si parte, salutate con la manina quelli sul binario perchè si parte, treno soppresso.
- Treno n. 3, che mi dovrebbe dare un passaggio fino alla stazione di interscambio con la metro: perso nella transumanza da un binario all'altro.
- Treno n. 4che anche lui mi potrebbe dare un passaggio fino alla stazione di interscambio con la metro: 7 minuti di ritardo, ma almeno passa, riparte e, soprattutto, arriva.
- Metro n. 1: non c'è un posto a sedere, non funziona l'aria condizionata, è piena di ragazzine urlanti per il nuovo acquisto in saldo, ma va bene così, visto che parte e, soprattutto arriva.
- Treno n. 5 (che se state tenendo il conto, secondo la mia formula doveva essere il n. 2): in ritardo di 8 minuti, però parte. Sapere che quello prima è stato soppresso non mi consola per niente.


Abbiamo treni veloci, treni di lusso, frecce, frecciatine, treni italici e internazionali, perchè in prima classe non si viaggi bene ma meglio, mentre il popolicchio può beatamente tornare a casa da una giornata di lavoro con le sue due orette di ritardo, la famosa Italia a due velocità.
Oggi sostengo il traffico ferroviario regionale, mi comporterò cercando di agevolarlo, senza appesantirne ulteriormente il carico: vado in macchina.

2 commenti:

  1. Giá, un classico. Poi qui mi chiedono perché non torno volentieri in Italia. ^_^
    Stamattina il mio locale del tipo "ferma in tutte le stazioni", il solito vecchio ma pulito (bagni compresi) aveva 5 minuti di ritardo recuperati dopo qualche stazione. Perché qui gli orari li pianificano funzionanti! ;-)

    P.S.: Sono ovviamente uno di quelli che se ne é andato, quelli di cui hai parlato in un altro post dedicato. Perché quando é troppo, é troppo.

    RispondiElimina
  2. Capisco perfettamente... Io già vedo la differenza di servizi fra nord e sud Italia, differenza che si annulla ogni volta che vado all'estero e l'Italia si che sembra una e unita... Nel disservizio!

    RispondiElimina