Benvenuti!

13/104 è il numero magico, e ora? E ora è tutto da scoprire, sicuramente il meglio arriva da adesso in poi... Buona lettura!


venerdì 22 febbraio 2013

Pause di riflessione

La febbre è come la neve, ti costringe a rallentare e a vedere gli oggetti intorno disegnati con un nuovo profilo.
Guardo dalla finestra la neve danzare e penso che le pause forzate, dal punto di vista lavorativo, sono le migliori: arrivano quando meno te lo aspetti e ti impongono di mettere in secondo piano il lavoro per dedicarti a te stesso. E così, come se fosse un oggetto ridefinito dal contorno bianco, guardi il tuo lavoro come sotto una luce nuova e ti fai nuove domande. Io, per esempio, mi sto chiedendo se sia giusto che un'intera generazione, ma forse anche due, debbano rincorrere così ritmi sempre più veloci a fronte di cambiamenti sempre meno epocali, di diritti sempre più sindacabili e doveri sempre più forzosi.
Oggi la mia pausa entra in un silenzio più grande, la riflessione pre-elettorale, che ci porterà lunedì ad una nuova legislatura. Ho sentito pochissimi politici parlare di cultura, di sviluppo lavorativo in ambito culturale, di crescita e sostegno ai settori potenzialmente più ricchi e dinamici della nostra società, ma che invece sono tristemente quelli più fermi e sofferenti. Quei pochi che li trattano si dividono in due categorie: da un lato quelli che ne parlano in termini così banali e superficiali, che farebbero meglio a stare zitti, dall'altro quelli che urlano e creano slogan così gretti, vuoti e irrealizzabili, che farebbero meglio a stare zitti pure loro.
La nostra cultura, oggi, non è solo impoverita, è anche svilita, deprezzata, maltrattata.
E' una cultura ferita al cuore da parte dei tanti burocrati incompetenti, dei tanti amministratori miopi, da quanti fra noi cittadini la ritengono qualcosa di altro dalle nostre vite, un accessorio eccentrico e snob che dona solo a pochi.
Io non so dire cosa succederà da lunedì 25 febbraio 2013 al mio lavoro e a questo Paese.
So per certo però, che gli esiti di queste elezioni incideranno profondamente sul mio lavoro, come su quello della mia parrucchiera, del panettiere sotto casa, del bar di fronte. Le politiche amministrative dei prossimi anni investiranno le decisioni di vita dello spazzino e del professore, dell'operaio e del notaio e incideranno soprattutto sul rapporto fra la loro vita e la cultura, o meglio, riguarderanno l'incidenza della cultura sulla loro vita.
Per questa ragione vorrei che a governarci ci fossero persone che hanno fatto della cultura - in qualsiasi campo, sia essa cultura del mangiare, del viaggio, del gioco, del sapere scientifico, cultura d'impresa - la loro ragione di vita, per riportare le nostre vite ad essere il vero patrimonio culturale immateriale di questo Paese.
Persone così fortunatamente ce ne sono tante candidate nelle diverse liste per tutte le elezioni aperte, si trovano trasversalmente fra movimenti, partiti, gruppi coalizioni e la loro presenza mi fa essere ottimista sul futuro. Uno di loro è in corsa per una nuova Lombardia, si chiama Giancarlo Cattaneo e gli auguro di dover lavorare tanto per i prossimi cinque anni!

domenica 10 febbraio 2013

La difesa

Di questo deve essersi trattato, necessariamente di una difesa. Una difesa del proprio posto di lavoro, perchè se il proprietario della ditta per cui lavora applaude e ride sul palco, e magari fra il pubblico che ride ci sono gli azionisti di maggioranza, non c'è proprio altra via d'uscita.
Di difesa deve essere stata la risata, difesa dall'imbarazzo.
Di difesa anche i tentativi di uscirne, di trovare parole adatte, di difesa del proprio essere donna, che se fosse stato un uomo al posto suo non sarebbe potuto succedere.
La verità è che puoi difendere il tuo lavoro da tutto, dalla crisi, dai raccomandati, dalle truffe, ma non puoi difenderlo da chi ne dovrebbe tutelare la dignità.

giovedì 7 febbraio 2013

A bordo treno - Cominciamo bene

Il giorno stesso in cui ho deciso di iniziare la rubrica "A bordo treno" mi è capitato di assistere all'episodio che qui descrivo; in un rapporto semplicissimo di causa-effetto, posso dire che questo episodio è stata la scintilla ispiratrice dell'intera rubrica: leggete e capirete...
Treno del ritorno, orario di punta, stanchezza, gente di fretta, corse per trovare un posto a sedere.
Salgo e trovo un posto finestrino, accanto a me un uomo di mezza età, di fronte una ragazza, accanto a lei un tipo curioso: cinquantenne credo, di taglia abbondante, bretelle colorate sulla camicia (dettaglio importante, a me le bretelle stanno simpatiche); leggeva un libro e aveva anche delle maxi cuffie alle orecchie con musica bassissima, e lo dico con certezza perchè sul volume della musica garantisce il mio super-udito: io non riuscivo a sentirla e questo significa che lui riusciva a sentire voci e rumori del treno.
Si parte, alla prima fermata salgono tre sudamericani, due donne e un uomo, marito di una delle due. Sono persone per bene, semplici ed educate, parlano a voce bassa di questioni religiose.
In particolare, le donne si pongono interrogativi sulla vita dopo la morte e l'uomo risponde loro citando con precisione passi della Bibbia e fornendo così una spiegazione a tutto. Io li guardo con la coda dell'occhio per non invadere uno spazio tutto loro, ma li ascolto attenta e ammirata: le domande delle due donne sono profonde e lui mi sembra la personificazione di un'idea di religione: risposte semplici e dirette alle grandi domande dell'umanità con un sorriso paterno e una materna verità.
Torniamo a noi: loro parlano, parlano, ma ripeto, in maniera educata, a voce bassa, non disturbano. Non sembrano disturbare. Il tizio con le cuffie comincia a sbuffare.
Sbuffa, sbuffa, sbuffa ("ma che ha?", mi domando io)... Sbuffa, sbuffa, sbuffa... Esplode! Rosso in faccia, urla "Dio non esiste!!!!! Lo volete capire!!!???". Tutto il vagone si gira a guardarlo, i tre sudamericani si allontanano velocemente atterriti, io e la ragazza lo guardiamo esterrefatte, il signore accanto a me prova a rasserenarlo, ma tanto non serve più: scomparsi i tre, lui ritorna normalissimo e riprende tranquillamente la sua lettura.
Io arrivo alla mia fermata, scendo e lo lascio lì, ancora tranquillo a leggere. Dal finestrino vedo che un'altra persona si siede al mio posto, non può sapere cosa si è persa!
Che ne dite, non è un buon inizio per questa rubrica...!?

lunedì 4 febbraio 2013

Traguardi

Appena passato il II compleanno di 104 curriculum, che subito arriva un altro traguardo da festeggiare: 20.000 visualizzazioni!
104 curriculum è stato visto 20.000 volte!
Nel mondo del web, dei grandi blog, dei personaggi sconosciuti ma famosi, dei prodotti virali, della grafica accattivante, 20.000 visualizzazioni è un risultato da poco, che magari si raggiunge in un paio di giorni.
Ma per 104 curriculum, che non è niente di tutto questo se non una piccola stanza ironica e sarcastica piena di disegni e pensieri su come va il mondo, è un grande risultato!
E nella mia testa in questo momento non ci sono post pronti, non ci sono riflessioni ardite o aneddoti comici, nè nuovi tarocchi nè antiche ricette... Non c'è altro che ventimila volte grazie!