Benvenuti!

13/104 è il numero magico, e ora? E ora è tutto da scoprire, sicuramente il meglio arriva da adesso in poi... Buona lettura!


venerdì 27 gennaio 2012

Cosa rimane

A fine giornata mi domando cosa ho portato a casa dal lavoro, quanto di quello che ho fatto, visto, sentito mi è servito per imparare qualcosa di nuovo ed utile, quanto le persone incontrate mi hanno lasciato piccoli e grandi insegnamenti, quanto del tempo dedicato al lavoro mi è sembrato ben speso.
A volte portiamo a casa entusiasmo per idee nuove, dubbi su parole poco chiare, domande sospese o espressioni lampanti come panni al sole. A volte portiamo amicizie, a volte scontri, incomprensioni.
Certi giorni passano lenti, che spingi le lancette con gli occhi perché corrano di più, altri ti restano addosso e vorresti fossero il primo di mille.
A casa porti speranze da nuovi incontri e delusioni da vecchie riscoperte, porti faldoni di documenti arretrati e la leggerezza del sabato libero...
Io oggi porto a casa la fantastica frivolezza piena di significato che solo le ragazze-grandi-ragazze riescono ad avere, trovando il tempo per acute osservazioni anche in mezzo a mille cose da fare:
"hai un abbinamento borsa/guanti che meriteresti di essere a New York City!"...
E così, da blogger, ho vissuto il mio "momento Carrie"!

martedì 24 gennaio 2012

Forse ha ragione lui

Forse ha ragione lui, forse è vero che "se non sei ancora laureato a 28 anni sei uno sfigato". Perchè forse il giovanile vice ministro si riferiva a quei tanti buontemponi che perdono tempo fra una materia e l'altra, mantenuti da buone famiglie che regalano ai propri ragazzi buone macchine, buone vacanze, buone amicizie, buone garanzie, e poi magari un buon lavoro e nel frattempo una buona pensione integrativa, che serve sempre.
Forse non si riferiva a tutti quelli che mentre studiano lavorano, per non gravare sulla famiglia, che proprio non ce la fa.
Forse non si riferiva a tutti quelli che si perdono nella selva di corsi universitari ridicoli, attivati per dare risposte ad un certo baronato e proposti loro come la soluzione ai mali della società.
Forse non si riferiva a tutti quelli che vanno all'università solo per accontentare i genitori, perchè loro già a 18 anni lo sanno che sarebbero felicissimi se potessero aprire una falegnameria.
Forse non si riferiva a tutti quelli che provengono da quartieri difficili, dove il diritto allo studio è prima di ogni cosa una lotta col quartiere.
Forse non si riferiva a tutti quelli che sono come pezzi di produzione bloccati nella catena di montaggio che è oggi l'università italiana: 3+2+2+tirocinio+stage.
Beh, allora si, se non ha pensato a tutti questi, allora forse ha ragione.
In ogni caso, ragazzi, studiare male non fa.

venerdì 20 gennaio 2012

104 e 105!

Oggi grande festa su 104 curriculum, aperto ben 365 giorni fa!
Oggi ci sono 101 post e 9.823 grazie per tutte le volte che lo avete visitato, letto, commentato.
Oggi ci sono consigli, ricette, aneddoti... Ci sono curriculum sparsi per l'Italia, cestinati, valutati, premiati. Ci sono ancora tutte le mie speranze dell'inizio, i miei momenti di rabbia verso un Paese in cui è sempre più difficile lavorare.
Oggi, però, c'è pure tanta allegria, tante prospettive e possibilità!
Oggi c'è anche da consegnare il premio per il concorsone "Il mio 104 curriculum"...
Rullino i tamburi... The winner is... "Dolcedisale"! Eh si, ha scritto un commento sul blog che è tutto da leggere: i suoi 104 motivi per cui leggere 104 curriculum!
Docedisale, lo ricordiamo, ha vinto un tarocco personalizzato, disegnato da Andrea Luceri (autore di tutti i tarocchi, vedete quanto è bravo su http://www.luciferocomics.blogspot.com/) e raccontato da me.
Grazie a tutti quelli che hanno partecipato al concorso e grazie alla vincitrice, che nel suo commento non ha dimenticato nulla e nessuno, raccontando il blog in maniera simpatica, con una recensione da navigata critica del web!
Una menzione speciale va a Maura, autrice di un commento fuori concorso tutto in rima, simpaticissimo, come solo lei sa fare!
Tutti i commenti, compreso il vincitore, li trovate a questo link http://104curriculum.blogspot.com/2011/12/104-curriculum-per-voi-per-me.html,  in calce al post.
Beh, il commento vincitore vi indica i 104 buoni motivi per leggere il blog, io ne aggiungo un altro: il suo commento... E son 105!
Grazie a tutti e alla prossima!

giovedì 12 gennaio 2012

Aggratisse! - Cestinare

Ogni giorno molti di noi si ritrovano sommersi da mail provenienti da ogni angolo del pianeta, della città, del palazzo! Persino il vicino di scrivania, piuttosto che parlare, vi manda mail.
La mail è ecologica, economica, comoda, immediata e per questa ragione è anche abusata. Ci sono persone che frammentano in mille mail quello che potrebbero dire in una se soltanto avessero un minimo di ragionevolezza e sapessero articolare un discorso con frasi e periodi anche complessi. Ma non lo fanno, vivono fintamente ordinati, ma in realtà pensano random e inviano più mail di tutti i dipendenti Microsoft in una sola giornata! 
Se consideriamo poi l'oggetto ed il contenuto di queste mail, vediamo che in molti casi è assolutamente inutile, pretestuoso, una vera perdita di tempo per il destinatario, che però spesso, per il ruolo svolto, è tenuto a leggere e talvolta anche rispondere.
Che fare, allora, quando si è in una situazione simile?
Consiglio Aggratisse: cestinare mentalmente
A me l'hanno consigliato due amici, l'ho provato e... Funziona! 
Leggete, rispondete, commentate acidamente con i colleghi simpatici - i veri commenti acidi li sanno fare solo le persone veramente simpatiche - e poi cestinate mentalmente! 
Molto più raffinato del semplice dimenticare, il cestinare mentalmente dimostra il senso critico del vostro cervello, che non tralascia ma cestina, cioè archivia l'informazione e il suo mittente come res nullius e lo manda nello spazio di chi non merita spazio. 
Peraltro, se cestinate invece di cancellare vuol dire che comunque tenete traccia di quelle mail e del loro destinatario, traccia che può sempre servire quando, dati alla mano, gli dovrete dire che è solo carta straccia!


mercoledì 11 gennaio 2012

Porte e portoni

La vita del precario è un continuo aprirsi e chiudersi di porte e portoni.
Una parte di queste porte si apre grazie alla buona volontà - che sfiora la testardaggine e la caparbietà - e alle capacità e competenze acquisite e quotidianamente rimesse in gioco. Altre porte, invece, si aprono e chiudono alle nostre spalle e al nostro passaggio senza che abbiamo neanche tempo e modo per accorgecene.
Talvolta ti si aprono porte davanti e ti ritrovi in progetti e percorsi fantastici e insperati, ma non saprai mai quante porte si sono dovute chiudere per poter aprire quell'uscio.
Talvolta è stata una parola, una frase che ha fatto aprire una porta, ma quella stessa parola, quella stessa frase magari chissà, una porta l'ha chiusa, per fortuna o purtroppo.
C'è una componente di fatalità nella vita del precario, essa infatti ha insieme del fato e del fatato.
Questo post dice tutto e non dice nulla, magari è esso stesso una porta per un nuovo percorso. Sicuramente è un sorriso solidale con tutti i precari che si muovono quotidianamente nel mondo spostando vento leggero che apre e chiude porte.
Questo post è un grazie ad un amico che oggi, senza saperlo, ha aperto una porta, semplicemente facendomi sentire un po' più... blogger.

domenica 8 gennaio 2012

Tipo fauna

Oggi vorrei essere Esopo e scrivere qualche favola tipo le sue, avere quella sua capacità di guardare gli esseri umani e saperli immediatamente paragonare agli animali. Vorrei che mi bastasse osservare la natura per far accendere subito la lampadina della similitudine e collegare flora e fauna a colleghi e amici.
Con Gens mi riesce facilmente, Gens l'ho capita. Se fosse umana, invece di essere pianta, sarebbe una bella tipa, tosta quanto basta e allo stesso modo paziente, osservatrice silenziosa, generosa ma anche abbastanza per i fatti suoi.
Il contrario, invece, mi riesce malissimo.
Vorrei raccontarvi, insomma, di qualcosa di simile all'incontro fra un fiore e un tagliaerba, ma il fiore forse è un'immagine troppo delicata e il tagliaerba, per quanto renda perfettamente ciò che ho in testa in questo momento, è puro artificio.
Non posso parlare di acqua che scorre e buca la pietra, perché non sono i tempi del lento scorrere dell'acqua.
Forse sarebbe adatta la corsa di leone e gazzella, ma loro corrono per lo stesso motivo, mentre qui la corsa è divergente.
Se mi assicurate che esistono zanzare sopravvissute a qualche ragno allora si, zanzara e ragno sono perfetti!
Perché potrai tessere reti e studiare strategie, muoverti con l'inesorabile lentezza che sembra immobilismo, potrai far finta di nulla e studiarle tutte per farla cadere, ma la zanzara - antipatica, confusionaria, fastidiosa - ti devi muovere per farla cadere, mentre il ragno sempre nell'angolo finisce!

venerdì 6 gennaio 2012

Nuovi propositi

L'anno nuovo è iniziato già da un po', tutti hanno esplicitato i proprio propositi (buoni o cattivi) per il 2012 e io sono ancora a pensarci.
Scusate, ma sono lenta nell'elaborazione di idee importanti, tipo propositi  e linee-guida per i prossimi 360 giorni.
Ho in mente una specie di top-ten di 10+1 pensierini per vivere meglio il lavoro nei mesi a venire, ma ci penso e ci ripenso perché non sono sicura risponda veramente alle mie esigenze e priorità.
Di seguito, in ordine sparso:
1. Non dedicare neanche un minuto alle inutilità (tanto se sono inutili prima o poi spariranno).
2. Tacchi! (I marcatori esterni sul lavoro servono e 7 cm in più pure, soprattutto all'umore).
3. Dedicare ogni giorno almeno un po' di tempo alla crescita (può essere la lettura di un libro, ascoltare persone competenti, una buona ricerca sul web).
4. Tutto fa brodo (riprendere vecchi appunti, biglietti da visita, articoli sottolineati e poi lasciati sulla libreria, da qualche parte c'è una parola chiave che attende di essere colta).
5. Scrivere un romanzo (a grande richiesta).
6. Seguire sogni e progetti anche non miei (quando sono belli e c'è da crederci, e finora sono belli e c'è da crederci).
7. Continuare con il blog la battaglia alla precarietà e alla disoccupazione giovanile (è una piccola voce, lo so, quasi insignificante, ma insieme alle altre può fare coro assordante).
8. Mettere ordine alla mole infinita di carte e documenti (occupano indebitamente scrivanie, librerie, cassetti, armadi e scaffali sia a casa che in ufficio... No, in realtà non lo voglio fare! Io odio ordinare!).
9. Ancora ricette! (siiiii! I love la rubrica "Pranzo di lavoro"... e si vede!).
10. Truccare gli occhi (troppo lavoro al pc mi ha reso ancora più cecata e da ieri indosso un paio di occhiali con due lenti che non le vogliono neanche le bottiglie per farci i classici fondi... E gli occhi si sono ridotti a due noccioline nascoste sotto vetro).


Manca il 10+1... Dopo questa serie di banalità...
10+1. Libero! Questo lo lascio libero per tutti i buoni propositi che arriveranno prossimamente, per avere una risposta ai veri problemi di lavoro e perché non c'è niente di più bello della libertà di fregarsene dei buoni propositi e scegliere momento per momento!

mercoledì 4 gennaio 2012

Pranzo di lavoro - Bombe!

Sui ricettari li chiamano "muffin salati", ma "bombe" mi sembra il nome più adatto per le mie creazioni di ieri sera... Volevano essere morbidi muffin con wurstel e formaggio, ma siccome ho abbondato con i wurstel e come formaggio, invece della scamorza light, ho messo l'avanzo di quello che avevo in casa (Emmental) sono diventati esseri quasi animati, capaci di dare una svolta ad una cena altrimenti destinata a pesce bollito e verdurine!
Potete realizzarli con quello che avete in frigo, avanzi miracolosamente scampati al pranzo di Natale: dunque formaggio semi-morbido di ogni tipo e pancetta o prosciutto a dadini in sostituzione dei wurstel (per favore, no bresaola! Capisco che dovete far finta di mangiare leggeri per recuperare la forma persa fra presepe e panettone, ma la bresaola qui proprio non c'entra niente)...
Per il resto, basta avere i soliti ingredienti base, salvatori della patria di cucine che conoscono la desolazione - farina, uova, formaggio duro grattugiato, latte - e l'operazione è semplicissima: come già suggerito per i muffin dolci, ingredienti secchi mescolati da una parte e umidi da un'altra; i condimenti (formaggio e wurstel) vanno con i secchi. Miscelate tutto, versate negli stampini da muffin e infornate a 180 gradi per circa 20 minuti (io di solito faccio 18, mi rendo conto che mancherebbe qualche minuto di cottura, ma non so perché mi piace così).
Sono buoni, buonissimi, garantito!
La consistenza sa di morbido (se aggiungete un po' d'olio all'impasto), la forma sa di british (se usate gli stampini), il sapore sa di particolare (se non avete dimenticato il sale) l'idea sa di risparmio (se avete usato gli avanzi).

Un consiglio: fidatevi del vostro impasto, sembra pesante, ma lieviterà... Non fate il mio errore: temevo non sarebbe gonfiato, per cui ho riempito di impasto gli stampini fino all'inverosimile, fino a trovarmi con muffin da 300 gr. ciascuno... Ora sapete perché li ho chiamati "bombe"! 
Buon appetito!