Benvenuti!

13/104 è il numero magico, e ora? E ora è tutto da scoprire, sicuramente il meglio arriva da adesso in poi... Buona lettura!


sabato 26 maggio 2012

La cultura della luna

Qualche giorno fa ho partecipato ad una riunione all'università, nel dipartimento in cui ho studiato per la laurea e il dottorato. Un legame affettivo fortissimo mi lega alla professoressa e ai colleghi del gruppo di ricerca, tanto che ancora adesso sento di farne parte e continuo a collaborare, per quanto possibile nella distanza fra Milano e Messina, alle loro attività, sulle quali mi aggiornano e coinvolgono costantemente, consapevoli di un senso di appartenenza che il loro stesso atteggiamento aiuta ad alimentare.
Ero a Messina per altre questioni di lavoro e sono passata per partecipare alla consueta riunione del mercoledì e ho trovato, come sempre, un gruppo di persone che parlano e dibattono di Cultura; della Cultura vera, quella senza doppi fini, quella che ogni tanto dimentica le necessarie implicazioni economiche e si libera in approfondimenti pieni di contenuti e di domande, quella che vive della curiosità e del dubbio, senza mai divenire però il vuoto di certe speculazioni fine a sè stesse, distaccate dalla realtà, mere teorie senza risvolti pratici.
Le obiezioni contro gli accademici sono mille, e già aspetto i commenti arrivare uno ad uno a dire che si tratta di persone che guadagnano troppo e lavorano poco, che si occupano di cose inutili, che questi soldi potrebbero essere usati meglio... Obiezioni legittime, ma - permettetemi - superficiali.
Ascoltavo i miei colleghi parlare e confrontarsi su argomenti apparentemente obsoleti e mi sono sentita orgogliosa di essere, e soprattutto di essere stata, una di loro, di quelle persone che mentre la crisi affligge tutti, i teatri chiudono, le sale cinematografiche spariscono, le librerie si trasformano in negozi di abbigliamento per bambini viziati e già nel giro dei consumi inutili, continuano a credere nella Cultura, continuano a tenerla come ragione di vita, di crescita, di libertà.
Una situazione come quella riunione, piena di entusiasmo e consapevolezza, credo sia qualcosa che ha a che vedere con la storiella della luna e del dito, perchè magari a studiare i classici non si impara ad andare sulla luna, ma si trasmette ad ogni uomo l'importanza di inseguire il desiderio di andarci, perchè nessun sogno è mai abbastanza folle da non essere creduto.

venerdì 18 maggio 2012

Alla siciliana!


Ci sono riunioni infinite, riunioni inutili, riunioni dispersive...
Proprio oggi il "Corriere della Sera" parlava della lunghezza (o lungaggine...?)  delle riunioni di lavoro italiane di molto maggiore rispetto alla media europea, indagine che dimostra che ci piace parlare, parlarci addosso, mostrare di essere i più bravi...
Ci sono riunioni tese, in cui si dice tutto e si risolve poco e (rare) riunioni utili, in cui si dice poco ma si risolve molto.
Durante le riunioni spesso cala un velo di formalità, anche fra colleghi che stanno sempre insieme, mistero!
Talvolta cala un velo di sonno, soprattutto ascoltando certi interventi.
E poi ci sono le nostre riunioni, dove con una guantiera di cannoli rendi l'atmosfera più conviviale... Anche qui forse non si decide molto, ma almeno è tempo speso bene!

venerdì 4 maggio 2012

Aggratisse! - Gratis

Tutte le mie competenze, i miei ricordi, i collegamenti.
Ogni passo, ogni singolo passo e movimento.
Il pc che non si accende, la mail che non arriva, il telefono che squilla.
Idee volanti su fogli appunti e quadernoni di progetti.
Andare avanti e mai indietro, rivedendo però gli errori per correggerli.
Stanze inondate di luce, sorrisi e incitamenti.
Su tutto e soprattutto, entusiasmo dirompente e grandissima amicizia.
Non è lavoro, ma è stato come lavorare.
E allora il consiglio Aggratisse! è: non regalate il vostro lavoro se non ve lo chiede il vostro cuore.