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13/104 è il numero magico, e ora? E ora è tutto da scoprire, sicuramente il meglio arriva da adesso in poi... Buona lettura!


lunedì 7 febbraio 2011

Noi non siamo nelle statistiche

La settimana scorsa si è parlato tanto dei dati allarmanti sul tasso di disoccupazione giovanile in Italia e io ho pensato "bene, vediamo se queste statistiche parlano di casi come me!" e ho voluto approfondire...
Leggi e rileggo e scopro che no, le statistiche (queste) non parlano affatto di me!
E non perchè, grazie alla moltitudine di contratti atipici che colleziono da anni risulti occupata, ma semplicemente perchè, dall'alto dei miei 32 anni suonati, non rientro fra i giovani!
A parte il fatto che vorrei capire perchè per certe attività in Italia, vedi ricoprire ruoli dirigenziali, strategici, decisionali, soprattutto nel settore pubblico, a parte rarissime eccezioni si è sempre fin troppo giovani (ma su questo credo sia in vigore il segreto di stato), mi sono chiesta se esistono, e nel caso vi chiedo di segnalarmeli, studi, indagini, statistiche, ricerche che analizzino e quantifichino la situazione di quelli come me.
Quelli come me sono i trentenni, diciamo dai 27 ai 36 anni circa se non di più, magari con formazione di alto livello e qualità e con esperienze professionali varie, che saltellano da un lavoro all'altro alla ricerca - alla ricerca, badate bene, non "in attesa" - della grande occasione.
Non voglio innescare una guerra dei poveri, in un contesto complessivamente difficile come quello attuale non è semplice individuare chi sta peggio, però forse si dovrebbe parlare un po' anche di noi che, passata la moda delle discussioni da salotto e da piazza sulla "Generazione 1.000 euro", siamo caduti nel cono d'ombra della memoria corta di una società con troppi problemi.
Perchè se è vero che è un dato drammatico che un ragazzo su tre fra i 16 e i 25 in Italia non lavora, è anche vero che questi ragazzi hanno dalla loro parte ancora diverse carte da giocare: investire ancora e meglio sulla formazione, rivalutando la funzione della scuola e l'università e tentare i primi agganci al mondo del lavoro.
A 18 anni, se non ti va di studiare, puoi fare un corso di formazione tecnico-pratico, lavorare come praticante, fare volontariato europeo (retribuito e fa curriculum)...
A 35 no. A 35 tutto questo o lo hai già fatto o non è più il momento per farlo...
Disarmati dalla troppa formazione, dalla troppa esperienza (non ti accettano neanche come stagista per paura che, cercando di meglio, li molli da un giorno all'altro), dalla troppo eterna giovinezza.

3 commenti:

  1. Arrivo con 2 anni e mezzo di ritardo, ma complimenti per il blog (che sto pian piano leggendo dall'inizio: mi piace il tuo spirito!)...e mi paleso su questo post che mi ha colpito per la sintesi e la schiettezza con cui affronti un tema spinoso e da una luce un po' diversa.

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    1. Allora benvenuta, Chiara! Il tuo blog lo seguo da un po', mi sa che siamo "complementari"... Non molliamo! A presto!

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    2. Caspita, grazie! :)

      Sicuramente c'è della buona complementarietà, e so già che ti inviterò come "ospite" perchè mi son presa qualche appunto... buon cammino a entrambe, allora!

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